Debito Pubblico Italiano

lunedì 25 luglio 2011

17 luglio 2011: 1° incontro di MioSud in Puglia

Il 17 luglio, presso Acquaviva delle Fonti, si è svolto il primo incontro degli aderenti e simpatizzanti a MioSud. Ci siamo trovati per conoscerci, confrontarci e iniziare a delineare le linee programmatiche per sviluppi futuri per la causa meridionalista.

Questi i filmati dell'incontro, ringraziando l'amico Mimmo Marazia per  il lodevole lavoro di raccolta e pubblicazione dei video.

Prima parte


Seconda parte


Terza parte


Quarta parte


domenica 24 luglio 2011

Il buonumore si conquista a tavola...noi duosiciliani lo sappiamo!


Chi l’ha detto che il buonumore dipende solo dal cervello?

In realtà il nostro corpo è dotato di un altro organo in grado di pensare e di produrre messaggi emotivi: la pancia.
L’ipotesi dell’esistenza di un cervello enterico era stata avanzata già alla fine del XIX secolo, quando il neurologo tedesco Leopold Auerbach scoprì la presenza di cellule nervose nell’intestino.
Recentemente, questa teoria è stata confermata e dimostrata da uno studio della Columbia University, che ha messo in luce come la pancia sia in grado non solo di coordinare la digestione e influenzare il sistema immunitario, ma anche di produrre sostanze psicoattive che influenzano gli stati d’animo.

Il cervello addominale, insomma, è in grado di produrre una serie di sostanze, circa quaranta neuromediatori tra cui la serotonina e la dopamina, identiche a quelle secrete dal cervello originale, quindi capaci di parlarsi tra loro.

E la cosa incredibile è che, per quanto riguarda i messaggi inconsci, è proprio la pancia a dominare sul cervello, inviando il 90% dello scambio totale di messaggi.

Tradotto nella quotidianità, questo significa che il modo in cui ci rapportiamo agli altri, i nostri successi nella vita, le paure, le inibizioni, le capacità di fare amicizia e di amare sono fortemente influenzate dall’alimentazione.

Un consumo eccessivo di prodotti animali, per esempio, può portare a un eccesso di sodio a livello dei tessuti rispetto al potassio, e questo può causare emozioni quali risentimento, senso di inadeguatezza, depressione, paura, instabilità emotiva, ostilità, perdita di controllo.


Un eccesso di calcio, invece, può causare una diminuzione di vitalità, chiusura, minor espressione delle emozioni.
Al contrario, una carenza di calcio porterà con sé tensione muscolare, fatica estrema, indifferenza e perdita di emozioni.


E ancora: per combattere stanchezza, stress e tristezza niente è meglio del potassio, contenuto in grandi quantità nelle banane e nei vegetali verdi, mentre i migliori alleati dell’energia, della calma e delle capacità organizzative e intellettive sono le vitamine del gruppo B, di cui sono ricche frutta e verdura gialla e rossa.


Basta introdurre questi alimenti nella dieta quotidiana, che deve essere varia, leggera ed equilibrata, per ritrovare subito quella sensazione di piacevole leggerezza che ci predispone al buonumore e alla stabilità emotiva.
Un "grande pensatore"
(si ringrazia il Dott. Matonti di Salerno per la consulenza)

giovedì 21 luglio 2011

Forfora: il flagello della giacca nera

Proviamo ad occuparci di un problema che colpisce gran parte della popolazione "capelluta".


(da Wikipedia)
La forfora è una patologia del cuoio capelluto, che si presenta macroscopicamente come scagliette bianche e secche alla base del capello.
Normalmente il ricambio delle cellule epiteliali del cuoio capelluto avviene regolarmente e l'eliminazione delle cellule morte come desquamazione dei tratti superiori dell'epidermide si verifica senza problemi, e una modestissima presenza di desquamazione è fisiologica.
Quando però la presenza di squame biancastre e secche è piuttosto elevata, si parla di forfora, che può essere sintomo della dermatite seborroica, che è quindi cronica. La forfora è un fenomeno molto diffuso che provoca imbarazzo e addirittura problemi di autostima in molte persone, tanto che la sua cura può essere importante anche solo per ragioni psicologiche.



Mi preme informarvi che le notizie contenute in questo "servizio" non hanno carattere medico o curativo: sono frutto dell'esperienza condotta su di me, attraverso mezzi e metodi naturali. Detto questo, andiamo avanti.




Sembra una delle maledizioni dell'Egitto:”...tu e la tua discendenza avrete la forfora sulla giacca per tutta la vita”.
Effettivamente vedere questi fiocchi di forfora che copiosamente ricoprono i nostri indumenti scuri e che vela tutte le nostre spalle nei momenti più importanti della nostra vita, non è proprio una cosa bella da vedere....e da sopportare.
Così mi sono deciso di affrontare il problema dedicando gran parte del mio tempo a domandare, cercare, riscontrare quelle che erano le “favolette” dei nostri nonni sui trattamenti naturali dei capelli.
Dopo un po' di indagini ho trovato un elemento in comune in tutte queste “favolette”: l'aceto bianco.
Così mi sono recato in un ipermercato ed ho acquistato un litro di aceto di vino bianco (quello più economico), ho preso (da un “pizzicagnolo” rinomato e costoso) un litro di aceto di vino bianco dal prezzo proibitivo e, aiutato da un mio amico contadino, ho trovato un litro di aceto di vino bianco fatto in casa. Se dovevo fare l'esperimento doveva essere completo fino in fondo.
Prima di iniziare il trattamento mi lavavo i capelli tre volte la settimana con sapone neutro (quello naturale tipo marsiglia), negli ultimi dieci anni non ho utilizzato balsami o olii per capelli e nemmeno gel. La mia pelle è normale, tendente al secco e alla desquamazione, nei periodi di stress. La mia alimentazione è essenzialmente basata su alimenti freschi e naturali e il mio peso corporeo e più o meno nella norma (non sono uno stecchino, ma di costituzione robusta). Faccio quasi regolarmente corsa di resistenza (denominata anche footing dagli anglofoni). Negli ultimi anni, se non lavavo i capelli con quella frequenza, normalmente, avevo una produzione di forfora eccessiva che mi portava ad usare solo abbigliamento chiarissimo, anche d'inverno.


Ho iniziato il trattamento con l'aceto economico dell'ipermercato. Dopo il lavaggio dei capelli, usando un contenitore in plastica da 150 ml., ho versato il contenuto sul cuoio capelluto continuando a massaggiare per un po'. Il primo effetto evidente è un bruciore diffuso su tutta la zona (Attenzione agli occhi: brucia!!! Anche se dopo sembra che ne abbiano un sollievo)
Con il contenuto della boccetta ho ripetuto il trattamento due volte, avendo cura di risciacquare dopo ogni trattamento.
Seguendo questo sistema ho ridotto il lavaggio dei capelli a due volte la settimana e, mentre dopo il primo trattamento sentivo un forte bruciore al cuoio capelluto, al secondo questo effetto si è attenuato di parecchio. Dopo tre settimane sono riuscito a ridurre i lavaggi ad uno solo la settimana senza notare alcuna forma di forfora sui miei abiti. Un effetto indesiderato che ho potuto notare (solo in un caso) è stato un forte odore di aceto (molto somigliante all'odore di piedi non lavati da parecchio tempo!!!) dopo aver “passeggiato” per mezz'ora sotto un'acquazzone primaverile. L'effetto non si è ripetuto forse perchè le volte successive ho avuto cura nello risciacquare in maniera più energica i capelli.
Un esame visivo della pelle non ha evidenziato alcun problema e i capelli sono sembrati dopo un mese rinforzati e rinvigoriti (anche se il grigio avanza sempre di più).

Lo stesso procedimento è stato usato con gli altri due tipi di aceto (quello carissimo e quello fatto in casa). Gli effetti e le situazioni sono sostanzialmente identiche. Bisogna solo ricordarsi di far agire l'aceto per un po' di tempo, risciacquare e ripetere il trattamento e, infine, risciacquare bene i capelli (per evitare l'effetto “Parfum de Pied”)

Un'ultima accortezza: se avete appena finito di radervi e l'aceto raggiunge il viso anche in questo caso avvertirete l'effetto “bruciatura”, ma non dovete preoccuparvi, passa tutto con un po' d'acqua. Anche se avete delle ferite (non aperte) al cuoio capelluto avvertirete lo stesso effetto. Ma, secondo un medico interpellato, non c'è assolutamente da preoccuparsi: tutto naturale.

Sto pubblicando questo resoconto forse un po' in anticipo. Avrei voluto completare i miei studi alla fine di ottobre e cioè dopo il ricambio dei capelli, per considerare gli effetti di questo trattamento.
Chi vuole provarci a testare il sistema, può farlo senza alcun problema. L'importante è che prenda appunti sul materiale utilizzato, la frequenza, il metodo adottato e gli effetti ottenuti.
Dopo aver preso appunti su tutto, se vuole, può comunicarmeli ed io provvederò a stilare un elenco delle vostre esperienze e pubblicarla in questo blog.

Grazie per avermi letto.  







mercoledì 20 luglio 2011

Recuperiamo la nostra dignità umana


 Siete già stati al mare? Avete visto la gente in costume da bagno? A parte le solite Pippe (Middelton, s'intende) che rasentano l'anoressico. Quelle che stese sul telo-mare sembrano uno shangai di ossa, vi sarete soffermati a guardare qualcosa di più "consistente", vero?
Se devo essere sincero, anch'io fino al 2001 pesavo circa 122 chili. Solo grazie all'intervento di un dottore nutrizionista (parcella totale 60.ooo lire!!!!) sono riuscito ad arrivare agli attuali 90 chili (sono alto 1,85!)
Il mio nutrizionista, oltre la solita lista di alimenti, mi ha consigliato due cose in particolare: mangia molto lentamente e spegni la televisione.




Devo dire che ai fini della mia "linea" il mangiare lentamente è stato davvero un toccasana. In pochissimo tempo, due o tre mesi, oltre ad aver perso un bel po' di chili, avevo iniziato ad essere sazio già dopo pochi minuti che mi ero seduto a tavola. Iniziavo a gustare i cibi e riuscivo a distinguere anche i vari alimenti contenuti in una ricetta. Era un bel risultato per chi per tanti anni era stato abituato a mangiare antipasto, primo e secondo, frutta e caffè in meno di 10 minuti netti (sul chilogrammo lanciato!!!)

Ma il vero toccasana è stato il secondo consiglio che, oltre a regolarmi la digestione ha risolto un sacco di problemi "mentali"

A distanza di dieci anni mi rendo conto che aver rinunciato all'uso della televisione, prediligendo la rete, i social network, le conversazioni, i libri, la musica e tanto altro, hanno reso la mia vita migliore. Migliore di quando ero costretto a drogarmi con ore e ore di televisione. Domeniche perse davanti ad un cubo luminoso che sparava fotoni letargici e non lasciava spazio alla mia vita.

Nell'ultima visita alla spiaggia mi sono reso conto che il problema "linea" è diventato ormai di secondaria importanza: con una adeguata educazione alimentare anche un lottatore di sumo può rientrare nella norma. Il vero problema è considerare se il lottatore di sumo ha ancora l'uso del suo cervello o se lo è bruciato davanti ad un televisore.

Il problema in spiaggia è i discorsi che si ascoltano: la televisione ha fatto milioni di vittime e ogni giorno colpisce nuovi innocenti.



Non abbiamo più il senso critico, non riusciamo più a vedere oltre la punta del nostro telecomando. La nostra vita è fatta di Destra e di Sinistra, di passato e di futuro, ma abbiamo perso il nostro presente. Il nostro presente lo gestisce la televisione e non abbiamo più la possibilità di programmare il nostro futuro. Ce lo dice la televisione se piove o c'è il sole, la televisione ci dice cosa dobbiamo mangiare, dove dobbiamo portare i nostri nonni, cosa devono indossare i nostri figli. E quello che è peggio la maestra di vita dei nostri figli è diventata la televisione: imparano da essa e tra un po' chiameranno lo schermo LCD con l'amorevole appellativo di MAMMA.


Se volete un consiglio: per un giorno al mese (almeno all'inizio per cercare di "smettere") SPEGNETE IL TELEVISORE. Provate per un giorno a parlare con i vostri figli, con vostra moglie, con i vostri genitori, provate a chiedere qual'è il loro colore preferito, se vogliono dei fiori in salotto, se preferiscono fare una passeggiata sotto la pioggia o restare alla finestra a vedere come nevica. Provate a realizzare una vecchia ricetta con vostra madre, organizzate una cena con i vostri amici. Leggete qualche libro o ascoltate della musica, seduti alla poltrona. Sono anche d'accordo che durante l'ascolto della musica di possa fumare un sigaro o una sigaretta (solo una però). Provate a fumare ascoltando musica, ad occhi chiusi. Forse ritornerete a gustare il fumo di tabacco (anche di altro, però!!!!), invece che bruciare inutilmente un pacco di sigarette senza nemmeno ricordarsi la marca.

Invece di guardare la televisione, potete fare milioni di cose migliori per voi e per chi vi è vicino.
Invece di guardare la televisione, potete anche fare "niente", sarà sicuramente meglio.

martedì 19 luglio 2011

MioSud: Comitato di Aggregazione di Meridionalisti

Pur volendo restare fuori da qualsivoglia discorso politico (e dintorni), ogni tanto appaiono dei post riguardanti la politica. MioSud è un prodotto tipicamente meridionale nel senso che oltre il cuore proviamo a metterci il cervello. Proviamo a far fare un passo indietro a tutti i "capetti" di gruppi, movimenti, partiti, associazioni, che talvolta contano poche centinaia di persone (a volte anche una ventina) e cerchiamo di farli aggregare tutti in un unico comitato.
Agli inizi di novembre si cercherà di far riunire tutti questi personaggi in un convegno, ognuno porterà le sue istanze e insieme si cercherà di creare un "muro" per fermare l'avanzata di ascari che con le consuete bandiere rosse, nere, verdi, gialle, arancione, e chi più ne ha più ne metta, con la complicità delle "solite" figure (losche) dei partiti statalisti, vogliono convincere i meridionali a seguire l'errore che ci crocifigge da 150 anni.
Abbiamo perso la nostra dignità 150 anni fa per poche "piastre d'argento" (moneta d'interscambio portuale usata da Garibaldi per corrompere le autorità e favorire l'avanzata delle truppe d'occupazione sabauda). Cerchiamo di rimettere in moto il cervello e adoperiamoci per un futuro migliore ai nostri figli

lunedì 4 luglio 2011

Cosa produce la Campania?


In un supermercato della provincia di Bari stavo parlando con una signora che stava acquistando
una confezione di pomodori pelati di una azienda del Nord. 
Gli ho chiesto se conosceva altre aziende conserviere di pomodori del Sud e, prontamente, la 
signora mi ha risposto "Cirio". Sono stato costretto a spiegargli che la Cirio non è una azienda
del Sud ma è nata a San Lazzaro di Savena, in Emilia Romagna. Così ho provato a suggerire
qualche nome di aziende conserviere campane, lucane e pugliesi.
Niente da fare la signora ha detto che la Cirio è campana e che in Campania ci sono solo 
pomodori di San Marzano, secondo lei la Cirio ha sede a San Marzano, in Campania.
Non mi resta altro che invitare la signora ad informarsi meglio sulla Cirio (è scritto sulla 
etichetta del barattolo la sede dell'azienda!!). La Cirio non fa altro che acquistare pomodori 
dal 1867 a prezzi discutibili e rivenderli in tutto il mondo.
Ci sarebbe da piangere!
Una regione grande come la Campania, la Terra di Lavoro, il Cilento.....e poi mi dicono 
che in Campania ci sono solo i pomodori di San Marzano. Allora mi son detto: è arrivato 
il momento di vederci chiaro.
E così ho scoperto che oltre i pomodori in Campania si producono:

    Che dire?.....C'è qualcos'altro in Campania oltre i pomodori San Marzano.
P.S.
In questa lista non troverete i pomodori di San Marzano!!!!!!!!!