Debito Pubblico Italiano

martedì 31 maggio 2011

Mettete fine alla guerra più insensata al mondo - 72 ore rimaste!

dal sito: avaaz.org


La situazione si fa seria: nel giro di 72 ore incontreremo il Segretario Generale dell'ONU, e abbiamo quasi raggiunto mezzo milione di voci! Firma sotto e dillo a tutti! 


Cari amici,


Fra 72 ore un gruppo di potenti leader mondiali chiederà all'ONU di mettere fine alla guerra contro le droghe e intraprendere così la strada della regolamentazione. Ma i politici dicono che l'opinione pubblica sarebbe contraria alle politiche alternative in materia di droghe. Sfruttiamo questa opportunità dandole un supporto enorme e ottenere così un'azione immediata. Firma sotto e fai il passaparola! 

Sign the petition!
Nel giro di 72 ore potremmo finalmente assistere all'avvio della fine della "guerra alle droghe". Questa costosissima guerra contro la piaga della dipendenza dalle droghe ha fallito miseramente, mentre ha lasciato sul campo numerose vite umane, ha devastato intere comunità, e ha versato miliardi di euro nelle casse di violente organizzazioni criminali.

Gli esperti sono d'accordo nel sostenere che la politica più efficace sia la regolamentazione, ma i politici hanno paura di toccare l'argomento. Fra qualche giorno una commissione globale, cui parteciperanno fra gli altri i Capi di stato e i responsabili degli affari esteri di ONU, UE, USA, Brasile, Messico e molti altri, romperà il tabù e chiederà pubblicamente un nuovo approccio, che comprenda la depenalizzazione e la regolamentazione delle droghe.

Questo potrebbe essere un momento cruciale, di quelli che capitano rarissimamente; se però saremo in molti a chiedere la fine di tutta questa follia. I politici dicono di capire che la guerra alle droghe ha fallito, ma ritengono che l'opinione pubblica non sia preparata per l'alternativa. Dimostriamo loro che siamo pronti ad accettare solo una politica sana e umana: lo esigiamo. Clicca sotto per firmare la petizione e condividerla con tutti: se raggiungeremo mezzo milione di voci, la consegneremo personalmente ai leader mondiali presenti alla commissione globale:

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_drugs/?vl

E' da 50 anni che l'attuale politica sulle droghe ha fallito con chiunque e ovunque, ma il dibattito pubblico si è impantanato nella palude della paura e della disinformazione. Tutti, persino il dipartimento ONU sulle Droghe e il Crimine, che è responsabile dell'implementazione di questa politica, ritengono che l'utilizzo di militari e poliziotti per bruciare le fattorie della droga, la caccia ai trafficanti, e il carcere per gli spacciatori e i drogati, siano uno sbaglio che stiamo pagando molto caro. E con il costo enorme in termini di vite umane, dall'Afganistan al Messico agli USA, il traffico illegale di droga sta distruggendo paesi in tutto il mondo, mentre la dipendenza, le morti per overdose e le infezioni di AIDS/HIV continuano a crescere.

Nel frattempo i paesi che non usano il pugno duro, come la Svizzera, il Portogallo, l'Olanda e l'Australia, non hanno registrato l'esplosione nell'uso di droghe che i promotori della guerra alle stesse avevano predetto. Al contrario, hanno visto un declino significativo dei crimini legati alla droga, delle dipendenze e delle morti, e sono in grado di focalizzarsi esclusivamente sulla lotta contro gli imperi del crimine.

Lobby molto potenti stanno cercando di ostacolare la via del cambiamento, inclusi i militari, le forze dell'ordine, e i dipartimenti carcerari, i cui budget sono ora in pericolo. E i politici temono che gli elettori li mandino a casa se sosterranno politiche alternative, perché potrebbero apparire deboli nelle politiche sulla sicurezza. Ma molti ex Ministri sulle droghe e Capi di stato si sono espressi in favore della riforma non appena hanno lasciato il loro incarico, e i sondaggi dimostrano che i cittadini in tutto il mondo sanno che le politiche attuali sono un disastro. Sta arrivando l'ora delle nuove scelte, particolarmente nelle regioni devastate dal traffico di droga.

Se nelle prossime 72 ore riusciremo a creare un appello globale in favore delle dichiarazioni coraggiose della Commissione Globale sulle Politiche sulla Droga, potremo essere più forti delle scuse per il mantenimento dello status quo. Le nostre voci hanno in mano la chiave del cambiamento: firma la petizione e fai il passaparola:

http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_drugs/?vl

Abbiamo la possibilità di cominciare il capitolo conclusivo di questa “guerra” brutale che ha distrutto milioni di vite. L'opinione pubblica globale determinerà se questa politica catastrofica sarà fermata o se i politici sgattaioleranno via dalla riforma. Attiviamoci immediatamente per spingere i nostri leader, esitanti dal dubbio e dalla paura, fino alla ragione.

Con speranza e determinazione,

Alice, Laura, Ricken, Maria Paz, Shibayan e tutto il team di Avaaz

FONTI:

I dati che dimostrano che la guerra alle droghe ha fallito (in inglese)
http://idpc.net/publications/failure-regime-selected-publications

I dati che dimostrano che gli approcci alternativi come la depenalizzazione stanno funzionando (in inglese)
http://idpc.net/publications/alternative-strategies-selected-publications

Relazione generale sulla legislazione messa in pratica di riforma delle droghe (in inglese)
http://www.tni.org/report/legislative-innovation-drug-policy

Cosa possiamo imparare dalla depenalizzazione delle droghe in Portogallo? (in inglese)
http://bjc.oxfordjournals.org/content/50/6/999.abstract

La Commissione Globale sulle Politiche sulla Droga che chiederà all'ONU di mettere fine alla guerra contro le droghe
http://www.globalcommissionondrugs.org/Documents.aspx

La guerra alle droghe in cifre (in inglese)
http://www.drugpolicy.org/facts/drug-war-numbers

La relazione finale della Commissione latinoamericana sulle droghe e la democrazia (in inglese)
http://www.drogasedemocracia.org/English/Destaques.asp?IdRegistro=8

lunedì 30 maggio 2011

Crimine organizzato: una zavorra alla crescita

Nonostante la mia totale ignoranza su tematiche riguardanti la logica e la matematica, c'è un elemento noto a me come ad altri diciotto milioni di meridionali, ed è il seguente:

  Se 

 (crimine = blocco della crescita del Sud) 

 e 

 (crimine collude con Stato) 

 = 

 (lo Stato blocca lo sviluppo del Sud)  


La presenza pervasiva del crimine organizzato in alcune regioni meridionali è storicamente consolidata, fino a diffondersi negli ultimi anni anche nelle aree più sviluppate. Con importanti conseguenze sullo sviluppo economico ed effetti di contaminazione tra attività lecite e illecite, attraverso il riciclaggio e il reinvestimento dei proventi delle imprese criminali. Si falsa così il gioco concorrenziale e il costo della legalità mette fuori mercato le aziende tradizionali. Sabato 28 l'autore discute questo tema a Napoli in una giornata organizzata in anticipazione del Festival dell'Economia di Trento.

domenica 29 maggio 2011

Questa è una truffa commerciale


Guardate questa foto! Si tratta di un cartello pubblicitario trovato in via Giulio Petroni, a Bari. 

Il negozio si chiama Sapori di Puglia.

Il richiamo a nostri piatti tradizionali è parte dello stesso nome. Una persona che entra in questo negozio si aspetta di trovare prodotti pugliesi, al massimo lucani. Invece si trova tutt'altro. 
Bisogna educare sia i Clienti, ad evitare questo tipo di negozi, sia i venditori, affinché con il loro "messaggio pubblicitario" non danneggino gli interessi della gente.

Se vi trovate a passare da Bari, vicinissimi alla stazione centrale, in via Giulio Petroni, date un occhiata al negozio....pugliese.


INDIGNATOS: Un film che non vedrete mai!


Quanto riportato dai media di tutto il mondo è sintetizzabile in:


I giovani spagnoli chiedono l’abolizione delle leggi considerate “ingiuste” (tra le quali quella elettorale); un referendum sulla monarchia; chiusura immediata delle centrali nucleari; riforme fiscali che favoriscano i redditi più bassi; riforma delle condizioni di lavoro dei politici: no a pensioni vitalizie e inserimento di concorsi pubblici ad hoc.
Gran parte della protesta riguarda poi il miglioramento dei rapporti di lavoro, la fine della precarietà salariale e dello sfruttamento degli stagisti, salario minimo aumentato a 1.200 euro.

Una valutazione attenta di queste poche righe, che rappresentano il sunto che ciascuno di noi ha appreso attraverso i canali di informazione, porta a un unico punto di fuga: il denaro.

Perché si dovrebbe chiedere un referendum sulla monarchia? Perché la chiusura delle centrali termo-nucleari? Perché chiedere le riforme fiscali? Perché il lavoro dei politici? Perché richiedere un salario minimo garantito a tutti? Perché la Spagna si sta risvegliando dopo un bellissimo sogno e si sta scontrando con la dura realtà.
Consideriamo che la Spagna, fino al 1975, ha vissuto come se il tempo si fosse fermato alla fine del Secondo Grande Conflitto. L'Europa ha sempre sottaciuto a quanto accadeva in Spagna per motivi a noi oscuri. Dopo la morte del Caudillo Franco, in Spagna c'è stata una esplosione di vitalità, sia nell'ambito sociale quanto in quello economico e culturale. Non c'è stata nessuna regolamentazione di crescita: fabbriche di pavimenti che nascevano come funghi in netta concorrenza con gli stabilimenti del comprensorio emiliano, fabbriche di sanitari tecnicamente evoluti e di gran pregio sono solo alcuni degli aspetti di questa esplosione economica. La stessa imposta sul valore aggiunto (i.v.a.) fino a qualche tempo fa era di percentuali irrisorie e ciascun commerciante si vedeva bene dal non seguire la legge fiscale. Tutti pagavano le tasse in quanto si era certi del loro valore e della loro funzione. 
Intanto, tra i giovani, esplodevano anche l'alcolismo, i locali notturni, l'informazione "teleguidata".
Solo adesso ci si rende conto della dura realtà: il debito pubblico non è altro che il nostro debito quotidiano.
Ogni bambino nasce già con un debito impressionante: fino a 18.000 euro. 
Se mio figlio si rendesse conto che dal momento in cui ho deciso di farlo nascere, gli ho attaccato anche un debito di 18.000 euro sicuramente mi disconoscerebbe come padre.

Un risentimento simile ha generato nei ragazzi spagnoli la stessa reazione: stanno disconoscendo quello che hanno fatto i loro padri a partire dal 1975. In particolare il sistema monetario.
Inutile continuare a nascondere una realtà così evidente: "i politici sono i servi delle banche". Se la politica è al servizio delle banche e della moneta cosa ne deriva? Leggi, decreti, manovre, tassazione, politica estera: tutto legato al denaro. Ma non in senso positivo: non si vuole aiutare la nazione a crearsi le risorse per uno sviluppo. Si vuole solo dare l'impressione di un benessere, peraltro effimero e di durata incerta, per portare il popolo a creare debito.

C'è un film che racconta tutto questo. In Spagna è stato sequestrato nel momento in cui è stato immesso nel circuito. Alcuni amici "indignatos" me lo hanno postato e mi hanno consigliato di guardarlo e poi cancellare tutto per non avere problemi con la "nostra" giustizia.

I miei amici lo hanno memorizzato su delle chiavette di memoria nascoste. Di tanto in tanto se lo guardano per "ricaricarsi".


Se qualcuno avesse voglia di scaricarlo per se in formato integrale con sottotitoli in italiano può richiederlo al mio indirizzo ed io provvedo ad inviare il link del mio server.

giovedì 26 maggio 2011

La Battaglia di Bitonto: il Corteo storico

Appena arrivata dal Comune di Bitonto la comunicazione relativa allo svolgimento del Corteo Storico che ricorda la Battaglia di Bitonto. Da considerare l'enfatizzazione dell'aspetto puramente formale e folcloristico e le condizioni in cui versa l'unico elemento ancora visibile di tale battaglia: l'Obelisco Carolino.


Il 26 maggio Bitonto rinnova l'appuntamento con la Storia.
Per ricordare la Battaglia del 26 maggio 1734 con la vittoria dell'esercito spagnolo del generale Montemar sull'esercito austriaco l'Assessorato al Turismo e Marketing e territoriale del Comune di Bitonto e l'Associazione culturale "Accademia della Battaglia" organizzano il tradizionale Corteo storico. La rievocazione dell'evento, che segnò la nascita del Regno delle Due Sicilie, come di consueto attraverserà le principali vie della città con un momento storico-artistico all'ombra del Torrione Angioino.

domenica 22 maggio 2011

Obelisco Carolino oggi

Obelisco Carolino
Battaglia di Bitonto
26 maggio 1734
A ricordo della Battaglia che proclamò
l'indipendenza del meridione d'Italia
e la nascita del Regno delle Due Sicilie

Ecco come il Comune di Bitonto ha preparato l'Obelisco Carolino nella giornata della Commemorazione della Battaglia di Bitonto.
Non abbiamo parole per ringraziare il Comune, Il Signor Sindaco, gli Assessori, e le autorità della Città di Bitonto.
Stiamo provvedendo a completare una lettera da far sottoscrivere a tutti i Cittadini di Bitonto e da presentare alle Autorità preposte oltre che all'Ambasciata Austriaca che l'anno prossimo, su invito del Sig. Umberto Schioppa, referente della Croce Nera d'Austria, provvederà ad inviare la propria Commissione a Bitonto per il 278° anniversario della Battaglia.
Posted by Picasa

venerdì 20 maggio 2011

Zucchero? Meglio l'alcol o le sigarette: fanno meno male!

 Il New York Times pubblica un lungo articolo del giornalista scientifico Gary Taubes sui possibili effetti negativi di zucchero e affini, che, se non giunge a conclusioni definitive e sottolinea che occorrono ulteriori ricerche, arriva comunque diritto al nostro stomaco, mettendoci in guardia sugli effetti nocivi dello zucchero per la nostra salute: lo zucchero, con tutte le sue varianti, è una ”tossina”, un ”veleno” ed una sostanza ”malefica”, causa del diabete, dell’obesità e di una serie di malattie metaboliche e cardiovascolari.

L’interesse per l’argomento negli Stati Uniti è molto alto. Due anni fa il celebre esperto in neuro-endocrinologia americano Robert Lustig tenne una conferenza intitolata ”Lo Zucchero: l’Amara Verità”. Postata su YouTube, è stata finora letta da 800 mila persone e altre 50 mila la leggono ancora ogni mese.
Nella conferenza Lustig definisce lo zucchero una ”tossina”, un ”veleno” ed una sostanza ”malefica”. Ma lo scienziato non si riferisce solo allo zucchero propriamente detto, il saccarosio, quello che si aggiunge ad una tazza di caffè, ma anche allo sciroppo di granturco ad alto contenuto di fruttosio, che è diventato quello che Lustig definisce ”l’additivo più demonizzato”. Tornando allo zucchero, Lustig non si preoccupa solo delle sue calorie, ma afferma che è ”un vero e proprio veleno”.
Se Lustig ha ragione, scrive Taubes, allora il nostro eccessivo consumo di zucchero è la principale ragione per cui negli ultimi 30 anni è drammaticamente aumentato il numero degli americani obesi e diabetici. Non solo, Lustig considera lo zucchero anche la possibile causa dietetica di molte altre malattie determinate dallo stile di vita occidentale: malattie cardiache, ipertensione e molte forme di cancro. A giudizio di Lustig, lo zucchero dovrebbe essere considerato, alla stregua di sigarette e alcol, ovvero come qualcosa che ci sta uccidendo. Rileva in proposito Taubes che le sue ricerche lo hanno portato alle stesse conclusioni di Lustig.
Nei primi anni ottanta lo sciroppo di granturco col suo alto contenuto di fruttosio sostituì lo zucchero perchè questo aveva una pessima reputazione. Lo sciroppo di granturco fu presentato dall’ industria alimentare come una salutare alternativa, tra l’altro meno costosa, e i consumatori cominciarono ad utilizzarlo copiosamente. Adesso, ironicamente, la situazione si è rovesciata, e lo zucchero raffinato ha ripreso il suo posto nell’alimentazione scalzando lo sciroppo di granturco, ora considerato dannoso.
Ma i due dolcificanti, scrive Taubes, producono gli stessi effetti biologici. In una conferenza svolta lo scorso dicembre, Lustig ha ribadito che ”tra lo sciroppo di granturco e lo zucchero non c’è differenza, fanno entrambi male, sono entrambi velenosi”. L’ultima volta che un’agenzia federale ha preso in esame la questione dello zucchero e di quello che fa alla salute è stata nel 2005 in un rapporto dell’Institute of Medicine, una branca delle National Academies. Il rapporto riconobbe l’esistenza di ampie prove secondo cui lo zucchero potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiache e diabete, ed anche aumentare il colesterolo LDL, ovvero quello ”cattivo”, ma senza considerare le conclusioni definitive e senza poter stabilire quanto consumo di zucchero va considerato eccessivo.
In un altro rapporto pubblicato lo scorso autunno l’Institute of Medicine ha ribadito che ”non vi è accordo in campo scientifico riguardo alla quantità di zucchero che può essere consumata in una dieta salubre”. Queste incerte conclusioni, scrive Taubes, hanno prodotto un aumento del consumo dello zucchero, che nel 2000, secondo i dati del ministro dell’Agricoltura, era salito a circa 41 kg pro-capite l’anno. Che questo aumento coincida con l’attuale epidemia di obesità e diabete è una ragione per cui si è tentati di incolpare del problema lo zucchero-saccarosio e lo sciroppo di granturco-fruttosio.
Nel 1980, circa un americano su sette era obeso e sei milioni diabetici. All’inizio degli anni 2000, quando il consumo di zucchero era salito al massimo, era obeso un americano su tre ed i diabetici erano 14 milioni. Questa correlazione tra il consumo di zucchero e la diffusione del diabete, osserva Taubes, è quella che gli avvocati chiamano una prova indiziaria.  Ma è più valida di quanto non potrebbe essere perchè l’ultima volta in cui il consumo di zucchero è salito fortemente negli Stati Uniti, è salita anche la diffusione deldiabete.
D’altra parte, le ricerche sull’argomento concludono invariabilmente che occorrono maggiori studi per stabilire quali dosi di zucchero e sciroppo di granturco diventano quelle che Lustig definisce tossiche. In ogni caso ed allo stato degli studi a breve termine fin qui realizzati, scrive Taubes, si può affermare che l’alto consumo di fruttosio contenuto nelle bibite, nei succhi di frutta dolcificati e nei prodotti di pasticceria può aumentare il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari.
Così, replicando a Lustig, è certamente possibile affermare che lo zucchero fa male, scrive Taubes, aggiungendo però che non si potrà esserne totalmente sicuri fino a quando non saranno stati compiuti studi a lungo termine.







PS: il fruttosio presente nella frutta non e' considerato a rischio, grazie alla presenza di fibre alimentari nella frutta (anche se, aggiungo io, secoli di selezione hanno prodotto frutta significativamente piu' dolce e quindi ricca di zuccheri di quella che mangiavano i nostri antenati cacciatori-raccoglitori...)


domenica 15 maggio 2011

MO' AVAST!! ORGANIZZIAMOCI CONTRO UN SISTEMA COMPROMESSO E CORROTTO!























E’ duro dovere constatare ogni giorno l’inefficienza di uno Stato sempre più latitante. Sembrano ormai lontanissimi i costrutti politici che dividevano in maniera netta e precisa una destra liberista e avanguardista, da una sinistra riformatrice e “socialmente utile”. Siamo arrivati  al punto di “non ritorno”, il momento critico di superamento del baricentro e la torre sta andando giù. Non bastano più le rassicurazioni di un personaggio dubbio, quanto subdolo che promette ogni sei mesi di cancellare l’immondizia dal Sud, promette aiuti con i FAS europei (Fondi per le Aree Sottoutilizzate, non Sottosviluppate) e poi alla prima occasione taglia tutto in favore di un Nord che ormai sembra avviato ad un sopravvento sulla Costituzione. Dove sono finiti i principi e i concetti Costituzionali? Abbiamo banche che amministrano le regioni, abbiamo politici che son ormai marionette, abbiamo aziende che chiudono ogni giorno, abbiamo gente che rischia di finire per strada, abbiamo ragazzi che non credono più a niente. Ormai si è passati da uno stato di fastidio ad uno stadio di esasperazione.  
Sulla scia di queste considerazioni si è svolta a Bari una riunione tra normalissime persone che hanno deciso di dare una svolta “trasversale” alla politica fatta di numeri e voti. Chi è venuto alla riunione non aveva un “colore” politico: ognuno dei partecipanti ha già avuto un passato politico, ognuno di colore diverso e ognuno ha pagato amaramente per il voto concesso in passato. C’erano avvocati, medici, ingegneri, invalidi, commercianti, ecc. tutta gente che si è stancata di vivere alla giornata, senza una visione pacata della propria esistenza. Si passa dalla paura di dover pagare i medicinali, le prestazioni, le normali assistenze riservate ai disabili, invalidi, alle problematiche del commercio, della pulizia delle strade, della legalità e della moralità negli uffici pubblici, nel rispetto della vita altrui. Dove sono finite le promesse elettorali? Dove sono finiti i concetti espressi dai massimi teorici politici della Storia? Fino a qualche decennio fa si avevano delle certezze: avevamo Berliguer che difendeva strenuamente, assecondato e sostenuto dai sindacati, le istanze delle categorie più esposte. Avevamo un Almirante che premiava la libera iniziativa, il liberismo, i valori di Patria. Ma adesso? Se da una parte abbiamo un “Popolo delle Libertà” che infanga sia il valore di “popolo” che di “libertà”, se leggiamo ogni giorno di notizie disastrose sulla legalità, moralità, gestione del patrimonio pubblico, del futuro dei nostri figli, dall’altra abbiamo Nichi Vendola che promuove un movimento per l’ecologia, concedendo a ConfIndustria, alla nostra “Fratella” Marcegaglia, la concessione per costruire cinque termovalorizzatori in Puglia, sicuramente di paternità Impregilo (la stessa di Napoli). Un Vendola che offre al Ministero per l’Ambiente le isole Tremiti per le trivellazioni petrolifere. Un Vendola che preferisce finanziare l’ospedale San Raffaele (di Milano!) a Taranto, piuttosto che chiudere i nostri ospedali.

Dove sono finiti i principi umani ed etici?

Ognuno dei convenuti ha espresso il proprio giudizio, le proprie considerazioni sull’esito della propria scelta elettorale e tutti hanno convenuto che votare destra o sinistra, ormai, non ha più nessun senso. Una volta entrati a “Palazzo” non si pensa più a coloro che ti hanno aiutato e si banchetta allegramente in buona compagnia. Ogni tanto una scaramuccia mediale e poi si torna tutti a fare merenda allegramente. Intanto la gente vuole delle risposte.
Per poter affrontare in maniera decisiva e realistica la creazione di una associazione per la salvaguardia dei diritti dei cittadini occorre stabilire subito quali sono i tratti decisivi dello statuto. Non basterà questa volta scopiazzare vecchi statuti di partiti, movimenti, associazioni. Bisognerà stabilire quali sono i bisogni primari della gente, bisogna considerare gli aspetti etici, economici e sociali, bisogna interpellare professionisti dei vari ambiti e poi decidere cosa scrivere.
Chi era esperto di problemi connessi alla gestione della sanità pubblica ha parlato di sprechi immani, di inefficienze determinate da anni di cattiva gestione, di carenze strutturali, di danni alla credibilità delle strutture. Tutti problemi che non sono mai stati esaminati dalla attuale amministrazione. Ci si è limitati semplicemente ad salvaguardare gli interessi delle case farmaceutiche, dei clientelismi, delle disposizioni dell’autorità centrale. Senza minimamente considerare programmi di consolidamento, di sviluppo, di ricerca, di interpellare i diretti interessati: associazioni di disabili, di invalidi, di professionisti, di medici. Eppure gli scandali sono sotto gli occhi di tutti. Talvolta interviene la Guardia di Finanza, altre volte scorrono felicemente senza sapere dov’è la sorgente e dove la foce.
Questo solo per fare un esempio, ma anche gli altri intervenuti hanno condiviso questa situazione nel loro campo.



Nel giro di poco più di un’ora si è avuta una situazione più chiara. I punti accettati da tutti sono i seguenti:
  1. Destra e Sinistra non rappresentano più nessuno
  2. Occorre far nascere un organismo politico (non partitico) dalla base
  3. Evitare di recriminare gli orrori “politici” commessi dalla Destra e dalla Sinistra per non precluderci adesioni al progetto
  4. Non associarsi a nessun partito preesistente, tantomeno accettare personaggi politici “di professione”
  5. Basare il programma su semplici elementi: uomo, etica, ambiente, futuro, in ordine di priorità



La riunione è stata aggiornata alle 17 del giorno 21 maggio presso la stessa sede.



Per coloro che giungono da fuori Bari si consiglia di prendere, dalla circonvallazione SS.16, l’uscita Bari Santa Fara- Policlinico. Dopo aver superato la Chiesa di Santa Fara e il sotto passo, mantenere la destra fino all’inizio di Viale Papa Giovanni XXIII° (strada a 4 corsie, alberata) dove girerete a sinistra per Via Orazio Flacco. Dopo al primo incrocio, sulla vostra destra troverete una costruzione di colore giallognolo, circondata da alberi, con l’iscrizione “Centrale del Latte”. Una volta entrati, procedete dritti sul marciapiede sopraelevato e appena svoltati a destra, troverete l’ingresso dell’Associazione Stomizzati.



Al fine di organizzare al meglio l’incontro è necessario comunicare la propria partecipazione a Donato Cippone per prevedere gli spazi giusti a ciascuno. Pertanto siete pregati di dare adesione sicura all’incontro del 21 maggio.

mercoledì 4 maggio 2011

Briganti: Napoli Capitale

Briganti: Napoli Capitale: "Questo video è stato realizzato per cercare di spiegare ad un amico lontano perchè Napoli è da tutti considerata una bellezza da vedere. P..."