Debito Pubblico Italiano

lunedì 8 luglio 2013

Resort eco-compatibili: in Europa a Nova Siri Marina (Mt) e Stoccolma



A Nova Siri primo resort ecocompatibile
NOVA SIRI MARINA - Nell'Italia dei paradossi, questa storia rappresenta una specie di record. Succede lo scorso 24 maggio, a Stoccolma: in una convention internazionale sulla bioarchitettura, applicata alle strutture turistiche, si tirano le somme del vecchio continente. Coi Paesi scandinavi a dare l'esempio, Germania in crescita, Olanda in flessione, Spagna indietro, Italia ai livelli della Tunisia. Salvo due casi, uno a Riva del Garda l'altro a Nova Siri. E vabbè, il Trentino è il Trentino. Ma Nova Siri, cos'ha fatto per meritare questa platea di architetti e green designer provenienti da mezzo mondo? Ha realizzato il primo vero eco resort del Paese, anzi visto che Spagna, Grecia, Turchia e Croazia fanno orecchi da mercante la struttura ai piedi della Sila (ma rigorosamente in Basilicata) potrebbe essere il primo eco resort del Mediterraneo.

Oltre a Stoccolma se ne parla ormai dappertutto, specie negli ambienti particolarmente sensibili al settore: ma il punto vero è che il Sira non si è fregiato di una "declinazione tanto per" - chi vuoi che venga a controllare se si tratta veramente di una struttura ecologica - ma è andato molto oltre i suoi stessi programmi. Al suo posto, soltanto lo scorso agosto, c'erano i resti di un decrepito camping. L'obiettivo della Soleado SrL (che fa parte della capofila Castroboleto SpA) era realizzare una struttura eco compatibile innanzi tutto con l'ambiente, quindi con le finanze e con la legislazione a disposizione.

E invece? «Invece abbiamo bruciato le tappe - spiega Nicola Rondinelli, amministratore unico Soleado SrL - realizzandolo in soli 11 mesi. Ma non conta in quanto tempo l'abbiamo realizzato, per noi importa come». Costo dell'opera 6,6 milioni di euro, di cui solo 1,5 sono soldi pubblici (messi a disposizione dall'Unione europea), il resto tutti soldi privati. «Ci siamo indebitati con le banche - aggiunge Rondinelli - abbiamo potuto farlo, visti i tempi che corrono, solo per la nostra reputazione e il nostro passato. Altrimenti». Altrimenti non si sarebbe all'inaugurazione, avvenuta lo scorso 8 giugno di fronte a una folla incredula "sul perché". Perché proprio qui? Perché così? Con la metà della spesa sostenuta dalla Soleado SrL, abbattendo un po' di pini (quasi nessuno di quelli che esistevano è stato spostato, anzi per come sono incastrate le unità abitative sembra che gli abbiamo chiesto ) e gettando cemento a perdita d'occhio, oggi al posto del Sira oggi ci sarebbe una struttura che tempo due anni avrebbe già riportato il saldo in attivo.

Invece il Sira attende a momenti la ceritificazione EcoLabel, che consente a strutture a impatto zero di fregiarsi di un circuito sociale di tutto rispetto. Quello del Nord Europa. «E' a loro che guardiamo con una certa attesa - argomenta Rondinelli - poiché sono quelli che, negli anni, hanno sviluppato una sensibilità all'argomento che noi italiani, sinceramente, non abbiamo». La copertura in pannelli fotovoltaici (realizzati dalla italo-tedesca Holzabau) del campo sportivo polivalente produce 90mila kw/h all'anno, rendendo la struttura energicamente indipendente. Tutte le unità abitative non conoscono l'offesa del cemento, a nessun livello: legno lamellare pretrattato, coibentato e decorato con vernici eco compatibili, le ha rese molto simili a casette di marzapane: quasi inoffensive rispetto al contesto (tant'è che i mobili al loro interno sono privi di formaldeide, l'essenza principale di tutti i mobili del mondo dall'Ikea in giù).

Nessuno spreco: l'aria condizionata viene spenta da una finestra aperta, sono dei sensori ad avvisare che lo spreco sarebbe inutile e dannoso per la natura. La concezione del verde, manco a dirlo, pensata a tavolino: solo macchia Mediterranea, in grado di crescere al sole potente di queste parti ma anche a ombreggiature piuttosto prolungate. Il Sira eco resort, progettato da Arkiron e Antonio Acito, doveva costare 9 milioni di euro: lo ribadiamo, nessun soldo pubblico. Il costo è stato limato a 6,6, in attesa di essere portato a 128 unità abitative complessive (alcune delle quali rigorosamente destinate a diversamente abili). Per i miracoli c'è tempo, se da Stoccolma si interessano a noi mentre in Italia si continua a costruire selvaggiamente. una ragione ci sarà. Un po' come succede per le macchine (a proposito, qui quelle di servizio sono rigorosamente elettriche!), che in Italia vengono ridisegnate una infinità di volte pensando che possano essere gli optional a fare la differenza e non la loro stessa consistenza (ovunque, nel mondo, si progettano auto a idrogeno o con pannelli fotovoltaici).

E per l'appunto alle macchine, va il nostro ultimo pensiero: alle ruote, prima vera scoperta dell'uomo dopo gli elementi naturali. Perché, se per qualsiasi ragione questo posso dovesse ricambiare ancora pelle negli futuri, non ci sarà bisogno di alcuna demolizione: basterà montare sotto queste casette di marzapane delle ruote (già predisposte), per portarle altrove o addirittura via. Naturalmente, a impatto zero.

di Davide GrittaniLa Gazzetta del Mezzogiorno - 06 Luglio 2013