Debito Pubblico Italiano

mercoledì 25 gennaio 2012

"FIAT": un'offesa a tutta la mia gente e la mia terra



Ecco l'articolo pubblicato dall'amico Angelo Forgione del movimento V.A.N.T.O. (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell'Orgoglio).
messaggi agli operai di Pomigliano, offese alla Napoletanità
Angelo Forgione - È partita il 22 Gennaio la campagna Fiat per il lancio della nuova Panda, il più importante del 2012 per la casa. 
Ideata da Kube Libre, il cortometraggio prende spunto da una domanda: “Quale Italia vogliamo essere?”

Girato a Napoli e dintorni, lo spot (in basso) ideato da Maxus, diretto da Luca Maroni e prodotto da Movie Magic (ma mutuato da quello della Jeep Grand Cherokee di Chrysler dedicato a Detroit prima capitale dell’auto e poi della miseria) parla agli italiani ma soprattutto ai lavoratori di Pomigliano d’Arco che sono proprio gli attori.
Basta poco per capire che i 90 secondi della pubblicità (dai tagli più corti non si evince) “incarnano” un messaggio di Sergio Marchionne ai dipendenti dello stabilimento napoletano. Si tratta del primo spot classista anti-sindacale, primo caso in Italia, in cui un datore di lavoro comunica agli operai le scelte a disposizione. Lo slogan scelto è “L’Italia che ci piace”. Da una parte c’è quella che produce, che sfida il mercato, che lavora con impegno e dall’altra ci sono gli italiani del folklore, di Pulcinella e dei maccheroni. Le formiche e le cicale. Una campagna che riflette la seccatura di Marchionne rispetto alle resistenze dei sindacati circa il suo “modello produttivo Fiat”. 
Un messaggio agli operai di Pomigliano ma anche un’offesa a tutti i napoletani e alla napoletanità, che secondo l’azienda torinese sarebbe l’immagine folcloristica, pittoresca e degradante del paese.

Lo spot, recitato da una voce fuori campo, inizia con degli spaccati contrapposti dell’Italia: l’arte, l’inventiva, il talento per iniziare bene, come se non appartenessero anche questi ai napoletani, decadendo poi nel folklore e nella disoccupazione a cui fa da contraltare l’impiego offerto da mamma Fiat a Pomigliano. Messaggi negativi (ma il folklore è negativo a prescindere?) immortalati su immagini di Napoli: un Pulcinella in un teatro, quartieri popolari agghindati da panni stesi, giovani disoccupati con lo sguardo spento e arrabbiato sullo sfondo di un mercato rionale, uno skyline di Pomigliano con lo stabilimento ai piedi del Vesuvio dove l’operosità è rimarcato come “Italia capace di grandi imprese industriali”.

”Noi possiamo scegliere quale Italia essere”, dice lo speaker, come dire che possiamo scegliere se essere l’opulenta cultura piemontese o quella pigra napoletana. La scelta è sottolineata da un nuovo contrasto di concept visivi: da una parte artisti e operai Fiat e dall’altra i maccheroni, il Vesuvio e il golfo; il tutto corredato da una riflessione inquietante: “è il momento di decidere se essere noi stessi o accontentarci dell’immagine che ci vogliono dare”. E qui viene fuori l’equivoco degli stereotipi degli italiani verso i meridionali che sono quelli degli stranieri verso gli italiani, con quel pizzico di invidia verso una città capace di esprimere se stessa nel mondo, nel bene e nel male.
Offese subliminali alla Napoletanità nell’associazione immagini-speakeraggio, e “pizzini” agli operai di Pomigliano già piegati alle volontà superiori e ora umiliati con messaggi anche eloquenti in uno spot che decanta un prodotto fatto bene, che se è tale è grazie a quegli stessi operai che fanno di Pomigliano un modello qualitativo ancorché produttivo.
Napoli offesa in tutto lo spot, anche nel finale dove una Panda esce dallo stabilimento, percorre il lungomare di Napoli e le strade costiere della Campania per poi approdare come d’incanto in Piazza dell’Anfiteatro a Lucca, da Sud a Nord, mentre la voce esclama “questa è l’Italia che piace”.
Il messaggio commerciale sembra voler dire agli operai di Pomigliano di smetterla di protestare e di mettersi a lavorare. Qualcuno dica a Marchionne che i napoletani hanno bisogno del lavoro ma non di costruire auto per sentirsi uomini migliori, per sapere di essere artisti, creativi e stakanovisti anche godendo dei piaceri delle proprie ricchezze paesaggistiche e della propria cultura. E se non fossero ottimi lavoratori, Pomigliano non sarebbe “il miglior stabilimento Fiat al mondo“ come da lui stesso asserito. Questo lo sapevano tutti, ma lui l’ha detto solo quando gli operai si sono piegati alle sue condizioni.
L’azienda torinese aveva già dato un segnale alla presentazione aziendale della nuova vettura, quando sulla brochure si leggeva “Noi siamo quello che facciamo”, riformulato nello spot; un claim che non è sfuggito a quegli operai che sanno cosa si legge su un muro di ingresso del forte piemontese di Fenestrelle: “Ognuno vale non in quanto è, ma in quanto produce“. In quella fortezza furono deportati i soldati napoletani che non volevano giurare per Vittorio Emanuele II.
Cornuti e mazziati, e lo sdegno monta.

Il movimento V.A.N.T.O. ha inoltrato reclamo al Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria affinchè si verifichi se esistano nella campagna pubblicitaria forme di comunicazione non conformi alle norme del “Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale”.

giovedì 12 gennaio 2012

Maledetta tosse!


Inverno. Per molti una stagione fastidiosa a causa dei problemi causati dal freddo e dall'umidità. Purtroppo il fumo e lo smog non aiutano le persone. Basterebbe evitare di fumare o di respirare lo smog dei centri cittadini per ridurre drasticamente i problemi connessi alla tosse. Ma siccome per niente al mondo un fumatore lascerebbe la sigaretta e siamo tutti succubi dei centri cittadini (io amo la campagna, per esempio) allora ci dobbiamo convivere con la tosse.
Per (s)fortuna nelle para-farmacie e farmacie abbiamo migliaia di prodotti che, con meno di 10 euro, ci permettono di assumere elementi chimici misteriosi. Questi medicinali ci faranno passare la tosse entro tre o quattro giorni. Abbiamo speso del denaro, il resto del medicinale diventa un rifiuto pericoloso, ma siamo ritornati sani. 

La presa di coscienza.
Non voglio stare qui a fare il moralista, ma la "vostra" tosse ha causato all'intero pianeta un piccolissimo, microscopico, insignificante danno: abbiamo prodotto un rifiuto pericoloso e difficilmente riciclabile o biodegradabile. Tra l'altro l'aver pagato quel medicinale alle grandi case farmaceutiche significa aver prodotto un flusso finanziario verso la finanza mondiale che genera guerre, colonizzazioni, distruzioni di massa, povertà e chissà quanti altri mali all'uomo. Non voglio minimamente addentrarmi nei problemi connessi ai test sugli animali, altrimenti non la finiamo più. Moltiplicate il vostro "generoso" versamento di 10 euro (considerando che il prodotto costa all'industria molto meno di 1 euro!) per milioni di persone che sono affette da questo disturbo e capirete cosa gira dietro un colpo di tosse.

Rimedi naturali contro la tosse.
Provo a far un piccolo riassunto riguardo le ricette naturali contro la tosse. Il mio consiglio è: prima di andare a comprare un medicinale contro la tosse (sempre che non ci sia già la febbre, di cui parlerò prossimamente) provate per due o tre giorni una di queste ricette:

UVA e MIELE - L’uva è uno dei rimedi naturali più efficaci per curare la tosse. L’uva è molto utile come mucolitico, e può dare risultati efficienti anche un in paio di giorni. Prendere una tazza di succo d’uva mischiato con un cucchiaino di miele.

NOCI e BURRO Le noci sono molto utili per la tosse secca. Lasciare a mollo per tutta la notte sette noci sbucciate. Al giorno dopo vanno grattugiate fino a formare una pasta molto sottile. Aggiungere alla pasta di noci venti grammi di burro e di miele. Da prendere di mattina e di pomeriggio.

CIPOLLE e MIELE - La cipolla cruda è molto utile come rimedio naturale per la tosse. La cipolla va tagliata a pezzettini, per poi estrarne del succo. Mischiare un cucchiaino di succo di cipolla con un cucchiaino di miele, e conservarlo per quattro o cinque ore. Da prendere due volte al giorno.

UVA PASSA e MIELE - Una salsa preparata con l’uva passa è molto efficacie nel curare la tosse. Per preparare la salsa basta macinare 100 grammi di uva passa con dell’acqua. Mischiare alla salsa 100 grammi di miele, e metterla sotto una fonte di calore per farla condensare. Quando raffreddata, prendere venti grammi ogni notte prima di andare a dormire.

ANICE - L’anice è un altro rimedio naturale efficace per la tosse. Ha la caratteristica di “rompere” il muco. Prendere un te di anice regolarmente.

LA DIETA
Nei casi più seri, consumare tanto succo di arancia e acqua.

Adottare una dieta a base di frutta fresca per due o tre giorni. Bere sia limonata (senza zucchero) che acqua liscia.
Una volta passati i sintomi più seri della tosse, si può adottare una dieta ben equilibrata, con una enfasi ai cereali e ai vegetali leggermente cucinati.
Evitare caffè, carne, zucchero, condimenti pesanti, bibite, caramelle e tutti i prodotti con zucchero e farina.


AMBIENTE
Inutile dire che l'ambiente in cui viviamo e lavoriamo influisce sull'esito della cura. Evitate i luoghi con assenza di ventilazione, molto affollati e insalubri. Praticamente vi sto dicendo di non prendere i treni di TRENITALIA.
Evitate zone polverose, umide. 
Evitate di fumare (per quanto vi sia possibile. Ricordate che la Philip Morris produce la maggior parte delle sigarette in vendita ed è una multinazionale "molto" pericolosa ed influente sulle sorti di molte nazioni....al massimo coltivatevi una piantina di tabacco in casa e fumatevi una foglia "rullata". E' molto meno dannosa di una sigaretta acquistata)


Nel prossimo articolo vi parlo di raffreddore e febbre. Buon inverno a tutti.....e non fumate: ormai siete grandi, mica bambini.